Attualità

Il museo di Asolo dedica una sezione permanente a Freya Stark

Asolo rende omaggio alla dama inglese con “La stanza di Freya”, sezione permanente del museo civico che sarà inaugurata sabato 12 maggio nello splendido borgo di Marca

Ffoto tratta da Google Immagini

ASOLO Nove maggio 2018: sono trascorsi 25 anni dalla morte della celebre viaggiatrice, esploratrice e scrittrice di origine inglese Freya Stark, morta all’età di cento anni nel borgo di Asolo.

In occasione di quest'importante ricorrenza il Comune trevigiano e il museo civico hanno deciso di renderle omaggio con una sezione museale permanente. “La stanza di Freya”, che è stata realizzata grazie alla donazione di Anna Modugno, assistente personale della Stark nell’ultimo periodo della sua vita, sarà inaugurata sabato 12 maggio alle 16. “Freya Stark, – sottolinea Mauro Migliorini, sindaco del Comune di Asolo - assieme ad altre due grandi donne che Asolo ha avuto l’onore e il piacere di accogliere, la Regina Caterina Cornaro e la “Divina” Eleonora Duse, ha saputo dare al borgo un impulso culturale importante, favorendo l’attenzione internazionale su di esso”.

“Venticinque anni sono trascorsi – ricorda Annamaria Orsini, curatrice de “La stanza di Freya” - da quando Dame Freya, il 9 maggio del 1993, ha cessato di vivere nella sua “gentile” Asolo e oggi, ancora una volta, ella dischiude la porta della sua stanza e ci invita  a compiere un viaggio; a intraprendere un cammino; a entrare in una narrazione. Una narrazione che guardando al passato segna l’attualità di una vita straordinaria e fornisce, alle nuove generazioni, un exemplum e un riferimento all’interno di un luogo – il Museo Civico -  visto come testimonianza di storia e di cultura ma anche come presenza vivificatrice”. Freya Stark è riconosciuta per i viaggi in Medio Oriente e per essersi occupata anche di cartografia e archeologia, lavorando durante la Seconda Guerra mondiale per il governo britannico. Ad ogni suo viaggio fece seguire articoli e libri attraverso i quali condividere con i lettori occidentali il suo sguardo su un mondo misterioso e affascinante, scrivendo pagine di viaggi vivaci e appassionati: dai racconti di Baghdad Sketches a The Valleys of the Assassins nel 1934, passando per oltre venti opere e concludendo con il volume fotografico Rivers of Time nel 1982 (tutti pubblicati dall’editore londinese Jhon Murray). Fu, infine, una donna che non si lasciò influenzare dagli stereotipi e dalle convenzioni della propria epoca: non si fece condizionare dal suo viso segnato da una profonda cicatrice dovuta ad un incidente d’infanzia, studiò in modo approfondito la storia, le lingue (ne parlava una decina), la letteratura coltivando la propria curisosità e intelligenza, seppe raggiungere una propria indipendenza economica e viaggiò sempre da sola, confidando nelle capacità delle guide locali, nell’appoggio dei diplomatici inglesi e dei potentati dei paesi visitati, condividendo le abitudini della gente che la ospitava.

La corrispondenza che Freya Stark intrattenne durante la Seconda Guerra mondiale testimonia la sua familiarità con figure di rilievo socio-politico come Lord Kitchener, Lawrence d’Arabia, Winston Churchill e Sir Bernard Law Montgomery. Proprio la sua grande amicizia con Churchill pare abbia permesso ad Asolo di essere risparmiata dai tremendi bombardamenti conclusivi del conflitto mondiale. La Royal Geographic Society nel 1933 le conferì il Back Memorial Grant per i contributi cartografici e i viaggi in Luristan e nel 1942 la Founders Gold Medal per i viaggi nello Yemen. Fu grande amica anche della Regina Madre d’Inghilterra, che ebbe modo di ospitare nella sua villa asolana per un tè ufficiale. Nel 1953, avvolta in uno sfarzoso kaftano arancione, fu invitata a partecipare all’incoronazione di Elisabetta II d’Inghilterra e nel 1972 fu nominata dalla Regina Dame Freya Stark. Asolo nel 1946 le ha riconosciuto la cittadinanza onoraria e nel 1984 le sono state donate chiavi della città. “La stanza di Freya”, che sarà inaugurata sabato 12 maggio con una cerimonia al Teatro Eleonora Duse e poi con il taglio del nastro al Museo civico di Asolo, racchiuderà tutto questo e molto altro ancora tratteggiando una donna straordinaria che raccolse in una oltre cento vite, scrivendo trenta libri e viaggiando per oltre cinquant’anni.


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