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Bordignon: «L'inflazione vola, l'impatto sulle famiglie rischia di essere devastante»

Il presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Veneto: «Governo e Regione devono intervenire con misure mirate sulle famiglie e con una proporzionalità rispetto alla composizione familiare e i livelli di reddito»

Sono stati pubblicati in questi giorni i dati sull’inflazione a luglio dell’Unione Italiana Consumatori. Alle famiglie la spesa costa mediamente 795 euro annui in più. L’onere sale a 2.625 euro (coppia con 2 figli) se si considera l’impatto di abbigliamento, energia e viaggi. Aumenti di questo tenore non si vedevano dal lontano 1984 ed il Veneto è la terza regione più colpita, con un aumento dell’8,5%. Verona e Padova sono nella “flop ten” in Italia. Ecco i dati provincia per provincia: Verona 9,1 / Padova 8,7 / Vicenza 8,6 / treviso 8,4 / Venezia 8,2 / Belluno 7,8 / Rovigo 7,2.

«Governo e Regione devono intervenire con misure mirate sulle famiglie e con una proporzionalità rispetto alla composizione familiare e i livelli di reddito», dichiara al proposito il trevigiano Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Veneto. «Gli aumenti si osservano soprattutto su olio, butto, pasta, riso, farina, margarina, pane, latte, carne di pollo e quelli per le energie. Si tratta di costi che per le famiglie sono ineludibili. Non si può far saltare il pranzo ai figli, non si può non scaldare la casa quando è freddo, non si può non comprare i libri ai figli che studiano». Il Forum delle Associazioni Familiari del Veneto chiede al Governo, a Regione Veneto e ai Comuni di mettere in campo ingenti risorse per far fronte a questa variazione di spesa così significativa.

«Questa volta però non con i soliti bonus che non tengono conto della composizione familiare», precisa Bordignon, «un tipo di provvedimenti che ha caratterizzato il periodo pandemico così come le risorse distribuite a pioggia come i vari bonus monopattino, bonus facciate, superbonus. Chiediamo che le famiglie con figli vengano sostenute in modo appropriato per le loro spese energetiche, considerando quanto impatti sui consumi il gran numero di “lavatrici da far girare”, i pranzi e le cene da cucinare, le stanze da scaldare». Bordignon a nome del Forum chiede alla Regione che sia sostenuto il diritto allo studio, incrementando le risorse per il Buono Scuola erogato e chiede ai comuni di applicare il Fattore Famiglia per le tariffe sui trasporti e la mensa. «E’ giunto il momento poi che l’Assegno Unico diventi una piena opportunità per le famiglie, incrementando le risorse disponibili, facilitando i processi per l’utilizzo, eliminando l’Isee come elemento di discrimine».

A far segnare i maggiori rincari, stando all’Unione Consumatori, sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie che subiscono gli effetti dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità, che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori, costretti a tagliare gli acquisti, soprattutto tra i nuclei familiari più deboli. Massimi rincari per gli oli di semi con un +65,8%, mentre al secondo posto c’è il burro, in crescita del 32,3% e al terzo la pasta (+26,3), seguita dalla farina (+21,6%). Al quinto e sesto posto figurano riso e margarina, rincarati rispettivamente del 119,1% e del 18,9%. Il Forum ha anche qualche suggerimento per le famiglie in questo periodo particolarmente impegnativo: «Preferire la filiera corta, acquistare prodotti locali, rifornirsi di generi stagionali ed evitare lo spreco: ne va del portafoglio ma soprattutto del futuro dell’ambiente».


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