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Baby gang, ragazzi "turbolenti" a lavorare negli orti: Comune lancia il progetto

A Carbonera un primo gruppetto di giovani, protagonisti nei mesi scorsi di episodi di violenza e vandalismi, saranno avviati ad uno specifico percorso di lavoro alla cooperativa Alternativa Ambiente. La sindaca Ortolan: «Un progetto esportabile anche in altri Comuni»

Negli ultimi mesi hanno messo in fila diverse denunce per una lunga striscia di episodi di violenza e vandalismi nella zona di Carbonera. Dalle auto in sosta sulle strade danneggiate, ai lampioncini delle abitazioni divelti, passando per il rogo nella toilette del cimitero di Mignagola del mese scorso. In un frangente hanno perfino sparso il contenuto di alcuni estintori nei garage di una zona residenziale. Per cercare di mettere un freno alle scorribande di una baby gang che negli ultimi mesi ne ha combinate di tutti i colori, il Comune di Carbonera e la cooperativa Alternativa Ambiente hanno messo a punto un piano che porterà i ragazzi a lavorare negli orti della struttura di Vascon. Il progetto ha come scopo la responsabilizzazione e la motivazione dei minorenni, per distoglierli dalla strada. Nelle prossime settimane saranno avviati a questa nuova avventura il primo gruppetto di cinque/sei giovani, quasi tutti italiani.

«L'idea, nata con la collaborazione di cooperativa Alternativa, è di impiegare questi ragazzi che sono stati protagonisti di atti vandalici, fatti un pò per noia, in una attività lavorativa» ha spiegato la sindaca, Federica Ortolan «verranno, con la collaborazione dei genitori, accompagnati nella sede di Vascon ad imparare a lavorare nell'orto o in altre attività che sono proprie di Alternativa. E' un deterrente alla noia, un modo per insegnare anche a loro il valore del denaro, il valore del lavoro. Sicuramente può essere uno strumento di impiego di recupero, di crescita personale per questi ragazzi».

"Si tratta di percorsi psicoeducativi in contrasto all'abbandono scolastico e alla devianza minorile, che dopo la conoscenza del minore e della sua famiglia, si strutturano in percorsi personalizzati" spiega una nota la cooperativa "che prevedono lo svolgimento di attività nell'ambito dell'agricoltura e del verde, nel quale il minore è affiancato da una figura educativa e operativa di riferimento e viene monitorato da un'equipe multisciplinare. Le attività avranno riconoscimento economico simbolico all'adolescente, sulla base di frequenza e raggiungimento obiettivi, come rinforzo educativo per il consolidamento del percorso. L'equipe multidisciplinare della cooperativa, in condivisione con i servizi coinvolti (Comune, Consultorio, Serd - Servizio dipendenze e/o forze dell'ordine), monitora costantemente i diversi percorsi".

«Sicuramente è un modello che se avrà dei frutti positivi potrà essere replicato in altri contesti» chiude Ortolan «il progetto nasce dalla collaborazione con i genitori che hanno dato mandato ai servizi sociali di trovare una soluzione educativa per i loro ragazzi e quindi anche loro sono concordi dell'accompagnare i ragazzi in questa nuova esperienza; il progetto sarà sottoposto all'approvazione della Prefettura e del tribunale per i minori, nel caso si tratti di ragazzi di minore età ed il successo del progetto si basa proprio aulla collaborazione con i genitori che devono invitare questi ragazzi a partecipare a queste attività».


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